di Harald Prinzler
Rev. 1 del 18/5/1999
1. Introduzione
Analizzando
diversi progetti di flowform, sono rimasto incuriosito dalle varie e
differenti sagome e forme dei profili alari di questi aquiloni ed ho
cercato altre informazioni in proposito per fare alcuni confronti.
Ho
scalato quindi i dati dimensionali di tutti i progetti che sono
riuscito a trovare per renderli omogenei e poterli comparare.
2. Definizioni
Bordo d’
entrata (Leading edge)
Il
lato dell’ aquilone diretto verso il vento è
chiamato
bordo d’ entrata.
Gli aquiloni soffici ne hanno uno nella
parte superiore ( verso il cielo) ed uno nella parte inferiore (verso
terra).
Bordo d’
uscita (Trailing edge)
Il
lato opposto al vento è chiamato bordo d’ uscita.
I
Flowform hanno bordi d’ uscita diritti oppure curvi con una
apertura centrale per l' uscita dell' aria.
Angolo d’
attacco
L’
angolo d’ attacco è quello che forma la superficie
inferiore dell’ aquilone col piano orizzontale e quindi col
vento.
Con un basso angolo di attacco( 0 gradi ) il vento incontra
poca resistenza, tiro e portanza sono scarsi.
Con un grande angolo
d’ attacco ( perpendicolare alla superficie inferiore), il
vento investe direttamente la parte inferiore dell’ aquilone
provocando la massima resistenza ma nessuna portanza.
Le
condizioni ottimali per il volo si verificano tra questi due estremi,
ottenendo la massima portanza con un angolo di attacco di 45 gradi.
Angolo di
trazione
L’
angolo di trazione è quello compreso tra il cavo di ritenuta
e
la superficie inferiore dell’ aquilone.
Coefficiente
di forma
La
relazione tra larghezza e lunghezza in pianta dell’ aquilone
è
chiamata coefficiente di forma ( aspect ratio o AR).
Con AR minore
di uno la larghezza dell’ aquilone è minore della
lunghezza.
Con AR uguale ad uno queste dimensione hanno valori
uguali.
Un AR maggiore di uno significa che la larghezza dell’
aquilone è maggiore della lunghezza.
Ci
sono tre
ordini di valori per l’ AR :
LAR
(Low
Aspect Ratio) :
Aspect Ratio è minore di 1
MAR
(Medium
Aspect
Ratio) : Aspect Ratio sta tra 1 e 6
HAR
(High
Aspect Ratio):
Aspect Ratio è maggiore di 6 ( non usato per gli aquiloni).
Canale di
sfiato posteriore ( jet chute)
I
flowform sono caratterizzati da una apertura centrale del bordo
d’uscita ; l’ aria che fuoriesce rende
più
stabile il volo dell’ aquilone.
Fori
nella parte superiore ed inferiore (Air flow holes)
I
flowform hanno fori nella parte superiore ed inferiore per compensare
la pressione interna.
Di solito questi fori sono disposti a
formare una V.
Sulla parte superiore dell’ aquilone il
vertice della V è posto nella parte posteriore ( bordo
d’
uscita ) mentre è girato all’ opposto nella parte
inferiore.
Fori nei
setti interni centrali (Vents)
Gli
aquiloni soffici hanno fori disposti nei setti verticali interni che
dividono le diverse celle.
Essi consentono in condizioni di vento
irregolare di mantenere omogenea la pressione in tutte le celle.
Briglie
composte.
Se
l’ aquilone ha più di una fila di punti di briglia
è
facile regolarne l’ angolo d’ attacco usando una
brigliatura composta invece che riunire tutti i fili in un unico
punto.
Si riuniscono tutti i cavi provenienti dalla stessa fila di
punti di briglia in un anello, si uniscono gli anelli mediante un
pezzo di cavo e si fissa la fune di ritenuta a questo cavo con un
moschettone.
La modifica dell’ angolo di volo la si ottiene
facendo scorrere il moschettone lungo questo cavo.
3. Differenze tra flowform e parafoil
Altezza
del profilo alare
Un
flowform, generalmente, ha il punto più alto della sezione
alare posto più vicino al bordo d’ entrata
rispetto ai
parafoil.
Una eccezione sono i Parafoil di Jim Rowlands, d’
altronde anche la sagoma dei suoi Flowform è differente da
tutti gli altri.
Bocche
d’ingresso dell’ aria.
Il
flowform ha un’ ampiezza maggiore delle bocche di entrata che
sono più larghe del 50 per cento dell’ altezza del
profilo alare.
L’ altezza delle bocche d’ ingresso
dell’ aria nei parafoil è meno del 50 per cento
della
massima altezza del profilo alare.
L’ angolo della bocca d'
entrata dell’ aria è maggiore nei flowform
rispetto ai
parafoils.
Fori
nella parte superiore ed inferiore (Air flow holes)
Un
parafoil non ha fori di compensazione sulle superfici inferiore e
superiore ed i suoi fori dei setti verticali interni sono
più
piccoli.
Tipi di
chiglie.
Generalmente
le chiglie sono collocate ogni due setti in ambedue i tipi di
aquiloni.
Le chiglie del flowform sono fatte di un unico pezzo al
contrario di quelle del parafoil e sono di dimensioni maggiori.
Tipi di
briglie.
La
maggior parte dei flowform ha solo una fila di punti di briglia posti
sulla verticale del il bordo d’ entrata .
La maggior parte
dei parafoil ha 2 o 3 file di punti d’ attacco delle briglie.
Bordo
d’uscita.
Le
celle centrali dei flowform sono aperte in corrispondenza del bordo
d’ uscita per aumentare la stabilità
del volo
mentre il bordo d’ uscita dei parafoils è diritto
e le
celle sono chiuse.
La maggior parte dei flowform ha un bordo d’
uscita curvo ottenuto accorciando i setti centrali od allungando
quelli esterni.
Coefficiente
di forma
La
maggior parte dei flowform ha un coefficiente di forma minore di
uno.
Alcuni flowform modificano il coefficiente di forma in
funzione della curvatura del bordo d’ attacco.
I grandi
parafoil hanno un coefficiente di forma maggiore di uno diversamente
da quelli più piccoli.
Prestazioni
di volo.
I
parafoils possono diventare instabili in diverse situazioni di
vento.
Producono una trazione molto grande sul cavo di ritenuta e
volano con un angolo di trazione piuttosto alto.
Per la loro
stabilizzazione è quasi sempre necessario applicare una
coda.
I flowform provocano una trazione minore e sono più
stabili dei parafoil, alcuni possono volare con vento molto debole.
4. Descrizione dei flowform
In
questa sezione do una breve descrizione di tutti i Flowform che
conosco indicandone la provenienza dei dati riportati.
L’
ordine della lista rispecchia il periodo nel quale ho lavorato a quel
particolare aquilone.
#1. Flowform (Jim Rowlands)
|
Il progetto per la realizzazione di questo flowform è stato pubblicato sul libro di Jim Rowlands "Kites and Windsocks"
Il bordo anteriore delle chiglie del suo flowform formano un angolo minore di 90 gradi con la base a differenza da tutti gli altri flowform nei quali questo angolo è sempre di 90 gradi. |
In
conseguenza della relazione tra larghezza ed lunghezza, questo
aquilone ha una portanza piuttosto elevata.
Il coefficiente di
forma è minore di uno ma è ugualmente un volatore
stabile tranne in alcune occasioni nei quali tende a sbandare di lato
e precipotare al suolo.
#2.
Flowform Junior (Jim Rowlands)
Nello
stesso libro di Jim Rowlands c’è il progetto di un
flowform più piccolo composto da 4 celle, 3 chiglie e con
solo
una fila di punti di briglia.
La cella centrale ha un’
altezza maggiore di quelle laterali ottenuta da un profilo curvato
del bordo del tessuto, cosa che ne rende abbastanza complessa la
costruzione.
Le relazioni tra altezza del profilo alare, altezza
della bocca di entrata e delle chiglie è uguale a quella
degli
altri suoi flowform.
#3.
Balena (Jim Rowlands)
Nel
libro di Jim Rowland c’è anche il progetto di
questa
"balena", basato su quelli precedenti ma con profilo
allungato ed alcune "pinne" aggiunte.
L’ aquilone
è formato da 4 celle, 3 chiglie e 2 file di punti di briglia
mentre le relazioni tra altezza della sezione alare, altezza delle
bocche di entrata e delle chiglie sono uguali a quelle degli altri
suoi flowform.
Questo aquilone non è uno stabile volatore e
non è il caso di ancorarlo ed abbandonarlo a se
stesso;
per questo tipo di aquiloni il volo instabile è comunque una
cosa abbastanza normale.
#4. Flowform no.2 (Harald Prinzler)
|
Questo flowform si basa sul progetto di
Jim Rowlands ed è formato da 8 celle e 5 chiglie. |
Questo
dipende dalla maggiore altezza del profilo e così questo
flowform è adatto solo a condizioni di vento
moderato.
Nonostante abbia più o meno le stesse misure del
flowform di Rowlands, la trazione che sviluppa è minore e
questo dipende dall’ avere solamente una fila di punti di
briglia, cosa che non consente la regolazione del punto di attacco.
#5.
Flowform (Vlieger 93/2)
Nella
rivista olandese Vlieger n°2/93 è stato pubblicato
questo
progetto di Wim Houtman di Den Haag.
Questo aquilone è
costituito da 8 celle e 5 chiglie che formano un angolo di 90 gradi
col bordo d’ entrata.
Le celle esterne hanno una lunghezza
maggiore di quelle interne dando al bordo d’ uscita un
profilo
a V.
La sezione del profilo alare ha una altezza piuttosto piccola
ed il suo punto più alto è spostato verso il
bordo d’
uscita.
Le chiglie interne sono in un pezzo unico ed hanno un
unico punto di briglia, quelle esterne sono fatte ciascuna di due
pezzi con 2 punti di briglia e perciò l’
angolo di
attacco dell' aquilone è variabile.
Non ci sono fori di
compensazione sulle superfici superiori ed inferiori.
#6.
Flowform #30 (Air Affairs)
Ho
avuoto modo di esaminare questo flowform in occasione di una visita
di un aquilonista americano.
Il suo coefficiente di forma è
minore di uno ( larghezza 150 cm e lunghezza 180 cm) ed è
formato da 4 celle, 3 chiglie e punti di briglia disposti su di
un’
unica linea.
Il bordo anteriore delle chiglie forma un angolo di
90 gradi con la base dell’ aquilone.
Il profilo alare è
più basso che in altri flowform, i setti interni terminano
lontano dal bordo d’ uscita mentre quello centrale termina
nel
canale di sfiato posteriore.
Tutti i setti centrali non hanno
fori.
Secondo la mia opinione, l’aria dentro le celle si
equilibria attraverso l' ampio spazio aperto in corrispondenza del
bordo d’ uscita.
I fori di compensazione della parte
superiore ed inferiore hanno tutti lo stesso diametro.
#7.
American Flowform (Harald Prinzler)
(
Il
progetto di questo flowform è all' indirizzo :
http://members.aol.com/hprinzler/am_fform.gif
)
|
Basandomi sull’ esame del flowform #30 della Air Affairs, ho costruito questo aquilone con dimensioni di circa 5 metri quadri.
Poichè la parte superiore e quella inferiore dell' aquilone sono unite tra loro dai setti solo per il 60 per cento della lunghezza, la parte rimanente tende a gonfiarsi troppo. |
Per
evitare questo ho aggiunto dei fili che uniscono tra loro le due
parti dove mancano i setti, modificando leggermente la lunghezza di
questi fili è anche possibile variare di un poco le
caratteristiche aereodinamiche dell’ aquilone ed il suo
angolo
di attacco.
Avendo solamente 3 punti di attacco delle briglie, le
chiglie devono sopportare una trazione notevole, questo rende
l’
aquilone adatto prevalentemente ad un vento moderato.
#8.
Flowform I (Margaret Greger)
Questo
progetto proviene dal libro di Margaret Greger "Kites for
everyone".
L’ aquilone è formato da 4 celle e 3
chiglie con una sola fila di punti di briglia.
Il profilo della
sezione alare è abbastanza differente dagli altri flowform
avendo un’ altezza relativamente bassa.
Questo tipo di
profilo alare è simile a quello del progetto di Kitelines
"the
painless parafoil" o "Sorgenfreie Parafoil" del
Drachenmagazin.
#9.
Flowform II (Margaret Greger)
Questo
progetto riguarda un flowform di dimensioni minori pubblicato nel
libro di Margaret Greger formato da 4 celle, 3 chiglie e con
una sola fila di punti di briglia, la forma del profilo alare
è
simile a quella degli altri flowform.
Questo aquilone viene
offerto dalla Air Affairs col nome di T-8
#10. 50
sq.ft. Flowform (Carl Crowell)
( Il progetto di questo flowform è
all' indirizzo
:http://www.willamette.edu/~ccrowell/kites/digitalk.htm#Flowform
)
Carl Crowell
pubblica questo progetto nel suo sito in Internet.
L' aquilone è
formato da 8 celle, 5 chiglie ed ha una sola fila di punti di
briglia.
Le forme del profilo alare e delle chiglie sono simili a
quelle del flowform della Air Affairs mentre la distanza tra il punto
di massima altezza del profilo ed il bordo d’ entrata
è
maggiore.
Il bordo d’ uscita ha un profilo a V ottenuto
interrompendo i setti interni.
Nel progetto non ci sono fori nei
pannelli superiore ed inferiore.
#11.
Flowform (Dan Weinreb)
Poichè
ci sono alcune differenze tra i dati riportati in tabella e il
disegno dell sagoma del flowform nel libro di Jim Rowlands, Dan
Weinreb ne ha modificato i dati in questo modo:
Asse X |
0 |
5 |
10 |
15 |
20 |
30 |
40 |
50 |
60 |
80 |
100 |
120 |
125 |
Asse Y |
22.5 |
26.0 |
29.5 |
32.0 |
34.7 |
37.48 |
38.86 |
39.21 |
38.17 |
31.27 |
20.13 |
4.34 |
0.0 |
Così facendo si incrementa l’ altezza del profilo alare ed aumenta anche la distanza del punto di massima altezza dal bordo d’ entrata.
#12.
Flowform (Cerf Volante Miztral)
( Il progetto di questo flowform è
all' indirizzo :
http://home.nordnet.fr/~jlesage/miztailes/flowform.htm
)
Il club
aquilonistico francese Cerf Volante MIZTRAL pubblica questo progetto
sul suo sito web.
Questo flowform è formato da 4 celle e 3
chiglie con una unica linea di punti di briglia, la forma del profilo
alare e delle chiglie corrisponde a quella degli altri flowform
mentre l’ altezza del profilo è maggiore del
normale e
posta abbastanza vicino al bordo d’ entrata.
Nel pannello
superiore, i fori di compensazione sono presenti solo nelle celle
esterne.
#13.
Flowform (Vlieger 90/6)
Questo
progetto di Fred Drexler ed Herman Van der Broek è stato
pubblicato nella rivista olandese Vlieger n° 90/6. A parte le
dimensioni, è quasi identico a quello pubblicato dalla
stessa
rivista nel n°93/2.
L’ altezza massima del profilo alare
sembra situata più vicino al bordo d’ entrata ma
non ci
sono abbastanza dati per ricavarsi con precisione la sagoma.
I
fori di compensazione sui pannelli inferiori e superiori non sono
disposti a V come negli altri flowform : sono disposti in
più
file su tutta la superficie.
Flowform
(Kite Lines Summer 79)
Questo
progetto di Margaret Greger ed Ed Grauel è stato pubblicato
sulla rivista Kite Line.
E’ simile a quello del libro della
Greger con solo piccole differenze.
5. Confronto tra i flowform
Di
tutti i flowform che conosco, ho ricavato una serie di dati specifici
utili per il confronto rapportando tutte le misure alla lunghezza
della linea di base.
Tutte le misure sono espresse in percentuale
rispetto alla lunghezza di questa linea.
Descrizione:
A.
Linea di base del profilo alare senza le bocche di entrata ( sempre
100 per cento)
B. Massima altezza del profilo alare.
C.
Distanza della massima altezza della sezione del profilo alare dal
bordo d’ entrata
D. Altezza delle bocche d’entrata
dell’aria
E. Angolo delle bocche d’entrata con la
linea di base.
F. Distanza del punto di trazione dal bordo d’
entrata.
G. angolo tra la linea di trazione e la linea di base.
H.
angolo tra il bordo d’uscita e la linea di base ( nei profili
curvi a circa il 20 per cento dalla line di base.)
Compare table: |
|
|
|
|
|
|
|
|
No. |
Type |
B. |
C. |
D. |
E. |
F. |
G. |
H. |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. |
Fform (Rowlands) |
34 |
20 |
20.5 |
55 |
35 |
57 |
27 |
2. |
Junior (Rowlands) |
33 |
20 |
15 |
50 |
37 |
67 |
27 |
3. |
Whale (Rowlands) |
34 |
19 |
23.5 |
56 |
35 |
65 |
27 |
4. |
Fform 2 (Prinzler) |
35.7 |
22 |
22.5 |
55 |
35 |
67 |
27 |
5. |
Fform (Vlieger 93/2) |
24.5 |
31.2 |
16 |
56 |
23.7 |
54 |
29 |
6. |
Fform (Air Affairs) |
23 |
13 |
18 |
60 |
26 |
55 |
25 |
7. |
Fform 3 (Prinzler) |
23 |
13 |
18 |
60 |
26 |
55 |
18 |
8. |
Fform 1 (Greger) |
16.7 |
18 |
13 |
61 |
25.8 |
55 |
28 |
9. |
Fform 2 (Greger) |
31 |
24 |
16 |
55 |
24 |
57 |
40 |
10. |
Fform (Crowell) |
20.6 |
20 |
12.5 |
58 |
20 |
52 |
23 |
11. |
Fform (Weinreb) |
36 |
32 |
20.5 |
55 |
35 |
57 |
39 |
12. |
Fform (Miztral) |
37 |
20 |
19 |
58 |
26 |
55 |
29 |
13. |
Fform (Vlieger90/6) |
23.5 |
25 |
14.4 |
55 |
23.4 |
53.9 |
27 |
Dopo
avere disegnato gli schemi di tutti i flowform nella stessa scala ,
ho potuto raffrontare le loro caratteristiche.
I flowform possono
essere raggruppati in tre categorie : quelli basati sui progetti di
Jim Rowlands, i flowform "Sutton" e quelli con bordo d’
uscita curvo.
Alcuni hanno caratteristiche comuni a più
categorie.
Flowform
basati sui progetti di Jim Rowlands
Questi
flowform hanno una altezza del profilo alare piuttosto pronunciata,
un andamento diritto del profilo verso il bordo d’ uscita e
chiglie col bordo anteriore che forma un angolo diverso da 90 gradi
con la base.
La distanza della sezione di massima altezza del
profilo alare col bordo d’ entrata è
anch’essa
maggiore della norma.
Con venti forti l’ aquilone si può
alzare troppo e l’ angolo d’ attacco diventare
troppo
piccolo : i flowform con una sola fila di punti di attacco delle
briglie possono collassare a causa della pressione del vento sulla
parte superiore delle bocche d’ entrata.
Con due file di
punti di briglia l’ angolo di attacco può essere
modificato per ridurre la tendenza a salire troppo con venti
forti.
Nel mio flowform, fino ad ora non ho mai avuto problemi di
collasso per la chiusura delle bocche d’ entrata.
Sutton flowform
I
flowform con questo nome sono tutti formati da 4 celle e 3
chiglie.
L’ andamento del profilo alare superiore è
curvo dal bordo d’ entrata a quello d’ uscita.
La
massima altezza del profilo alare è posta vicino al bordo
d’
entrata.
Il bordo anteriore delle chiglie forma un angolo di 90
gradi con la base ed i punti d’ attacco delle briglie sono
disposti su di una sola fila.
Flowform
con bordo d' uscita curvo.
Il
bordo d' uscita curvo è ottenuto modificando la lunghezza
dei
setti che formano la sezione alare, tenendo più lunghi
quelli
esterni rispetto a quelli interni.
7. Consigli e suggerimenti
Una
maggiore altezza del profilo alare causa una maggiore
portanza.
Aumentando l' altezza del profilo alare si incremente la
velocità dell' aria nella parte superiore, questo provoca
una
depressione maggiore e quindi una maggiore portanza dell'
aquilone.
La posizione della sezione di massima altezza del
profilo alare determina l' angolo di attacco.
I flowform di solito
hanno un' altezza maggiore dei parfoils e per questo sono
più
adatti ai venti deboli.
Posizione
della sezione di massima altezza del profilo alare.
L'
altezza del profilo alare determina la portanza dell' aquilone e
nella sezione di massima altezza si verifica la massima portanza.
Se
questa sezione si trova vicino al bordo d' entrata l' aquilone
volerà
con un angolo di volo elevato ma, di conseguenza, il vento
incontrerà
l' aquilone con un angolo piccolo e lo porterà ad un volo
instabile.
Se viceversa questa sezione si trova vicino al bordo d'
uscita l' aquilone vola con un angolo basso e di conseguenza il vento
colpisce l' aquilone con un angolo maggiore, questo provoca un tiro
maggiore sul cavo di ritenuta.
Se l' angolo di volo è
troppo basso, l' aquilone tende a sbandare ma non collassa.
Fori
di sfiato
I
fori di sfiato posti nella parte superiore ed inferiore dell'
aquilone lavorano in ambedue le direzioni.
Influiscono sul flusso
dell' aria attorno al profilo alare e ne modificano la portanza.
Per
questa ragione i flowform hanno un tiro minore dei parfoil.
Questi
fori aumentano le possibilità di volo dei flowform e li
stabilizzano in venti instabili.
Posizione
dei fori di sfiato.
Di
solito i fori di sfiato hanno un diametro pari al 25 oer cento della
larghezza della cella.
Sono disposti sulla superficie superiore
dell' aquilone a formare una "V" con il vertice rivolto al
bordo d' entrata e su quella inferiore col vertice rivolto al bordo
d' uscita.
Le linee disposte a "V" che conguiungono i
centri dei fori su ciascuna superficie sonodisposte in relazione alla
forma dell' aquilone.
Le posizione dei fori posti sulla superfucie
superiore sono correlate alla distanza del bordo d' entrata
dipendentemente dal profilo alare.
La "V" congiungente i
fori inizia a circa il 10 per cento della lunghezza della linea di
base verso dalla parte del bordo d' entrata ed, in relazione al
profilo del bordo d' uscita, termina ad una distanza da questo bordo
che varia tra lo 0 ed il 20 per cento della lunghezza della linea
base.
I flowform con quattro celle possono avere diametri di
dimensioni uguali.
Lunghezza
delle briglie
Io
tengo la lunghezza delle briglie 2 - 2.5 volte la larghezza dell'
aquilone ( o la distanza tra le briglie esterne ).
Se le briglie
sono troppo corte, l' angolo di trazione può deformare l'
aquilone.
Nello stesso modo setto la lunghezza delle briglie per
gli aquiloni che hanno più linee di briglia.
Se la distanza
tra le linee di briglia è grande, è necessario
usare un
cavo più lungo per unirle.
Flowforms
con profilo a "molare"
I profili esterni sono più
lunghi di quelli interni uniti al bordo d' uscita da una parte libera
di tessuto.
Per questi flowform la sezione alare con altezza
massima è spostata verso il bordo d' uscita ( Flowform della
rivista Vlieger) favorendo il sollevamento di questa parte. Con
profili alari così diversi il coefficiente di forma dell'
aquilone viene ad essere modificato.
La larghezza minore consente
un volo più stabile.
Come lanciare i grandi aquiloni "soffici"
Lanciare
questo tipo di aquiloni, con dimensioni maggiori di 5 mq, è
piuttosto difficile perchè le celle devono essere riempite
d'
aria per fargli prendere forma.
E' come nei palloni ad aria calda
dove bisogna innanzi tutto fare entrare aria calda dall' apertura per
gonfiarli.
Per
un lancio agevole , io innanzi tutto fisso l' aquilone ad un' ancora
con una prima parte del cavo, poi faccio gonfiare le celle e lo
lancio.
Infine do' ulteriore cavo all' aquilone per portarlo in
quota.
Incremento
della velocità del flusso d' aria.
Se la velocità
del flusso d' aria che scorre attorno al profilo alare aumenta a
causa della maggiore velocità del vento o per una maggiore
altezza del profilo, la capacità di sollevamento si
incrementa.
L' aquilone avrà un angolo di volo più
grande ed un angolo di attacco minore.
La pressione dell' aria
sulla parte superiore del bordo d' entrata aumenta fino a provocare
il collasso dell' apertura frontale.
In questo caso l' aquilone
precipiterà senza possibilità di recupero.
Per
scongiurare questa eventualità , in caso di vento forte l'
angolo d' attacco deve essere aumentato ( p.e. accorciando le briglie
posteriori o caricando il bordo d' uscita).
Un
angolo di
trazione troppo grande causa instabilità.
Se l' angolo
di trazione non è corretto , incrementando la
velocità
dell' aria l' aquilone volerà in modo instabile avendo un
piccolo angolo d' attacco.
Per aumentarlo le briglie posteriori
dell' aquilone devono essere accorciate o deve essere caricato il
bordo d' uscita.
Carico del bordo d' uscita
La
sagoma del profilo alare causa una trazione verso l' alto maggiore in
corrispondenza del bordo d' entrata piuttosto che nella parte
posteriore.
Se la trazione in queata zona è troppo grande
un peso posto sul bordo d' uscita può stabilizzare l'
aquilone.
Questo peso può essere costituito da una coda o
simili.
Cucitura
degli
aquiloni soffici.
E' consigliabile eseguire tutte le cuciture
iniziando dal bordo d' entrata verso quello d' uscita anche se
è
più semplice lavorare nell' altra direzuine.
Tutte le
imprecisioni si portano verso il bordo d' uscita e spariscono
chiudendolo, meglio se utilizzando una fettuccia di
chiusura.
Comporre le chiglie unendo più pezzi aiuta a
distribuire meglio la trazione nelle fibre del tessuto:
Le
cuciture suno di rinforzo e prevengono la deformazione del tessuto.
Ingrandire
e
rimpicciolire gli aquiloni soffici.
Thomas Michael Rudolph mi
ha detto che non è possibile scalare gli aquiloni soffici in
tutti i modi.
Il problema sta tra la forza di sollevamento e la
stabilità che sono antagonisti.
Con maggiore forza di
sollevamento che dipende da una altezza di profilo maggiore,
c'è
meno stabilità.
Chiglie più grandi non portano ad
una maggiore stabilità.
La fisica degli aquiloni.
Physics
about kites
Nella rivista 'Fang den Wind' No. 33/4.95 Thomas
Michael Rudolph pubblica ulteriori informazioni sul volo degli
aquiloni.
In the magazine 'Fang den Wind' No. 33/4.95 Thomas Michael Rudolph published some physical informations about kite flying.
(Libri)
[1] |
Kites and Windsocks, Jim Rowlands |
[2] |
Kites for everyone, Margaret Greger |
(Riviste)
[3] |
Kite Lines Vol x/x (Summer 79) |
[4] |
Kite Lines Vol 7/4 (Winter 89/90) |
[5] |
Vlieger 90/6 |
[6] |
Vlieger 93/2 |
(Internet)
[7] |
http://www.willamette.edu/~ccrowell/kites/digitalk.htm#Flowform
|
[8] |
http://members.aol.com/hprinzler/am_fform.gif
|
[9] |
http://home.nordnet.fr/~jlesage/miztailes/flowform.htm
|
[10] |
http://www.snafu.de/~thomiru/ff_devel_eng.htm
|
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2007 by |
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